LETTERA PROGRAMMATICA DELL’AMB. GABRIELE CHECCHIA, NUOVO PRESIDENTE DEL CLUB ATLANTICO DI NAPOLI

Cari amici, cari sostenitori e sostenitrici del Club Atlantico napoletano,

consentitemi innanzitutto di esprimerVi ancora una volta la mia più viva gratitudine per la fiducia che avete voluto mostrare nei miei confronti designandomi alla Presidenza .

E’ incarico del quale sono lieto e onorato, che cercherò di svolgere al meglio delle mie capacità sapendo di poter contare , oltre che sulla vostra passione, sul vostro “spirito di squadra” nel segno di comuni valori e obiettivi nonché sulle vostre diversificate ed elevate professionalità : sentimenti e professionalità che rappresentano il vero patrimonio del nostro Comitato .

Da parte mia, in aggiunta alla passione che ci unisce , intendo porre, e porrò, al servizio degli ulteriori traguardi che vogliamo insieme perseguire – lo farò con la necessaria umiltà e sobrietà, ma anche con la ferma volontà di riuscire – la carte di cui dispongo: dalla mia ormai antica… frequentazione dei “dossier” legati alla geo-politica e ai temi della sicurezza , all’esperienza che ho avuto il privilegio di maturare durante il mio periodo quale Rappresentante italiano presso il Consiglio Atlantico a Bruxelles, al mio parimenti antico interesse per le tematiche legate alla globalizzazione, allo sviluppo e alla promozione del nostro “sistema- Paese” e relative eccellenze imprenditoriali.

In tutto questo ci è , e ci deve essere, di aiuto e di stimolo – mi sembra doveroso rilevarlo – anche la consapevolezza e l’orgoglio inteso nella migliore accezione del termine che , come Italiani, possiamo e, direi, dobbiamo nutrire per il contributo prezioso arrecato dal nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi che costituiscono , “ ab initio”, la ragion d’essere di una preziosa e ormai antica – ma tuttora vitale – Alleanza difensiva tra 28 Democrazie sull’una e sull’altra sponda dell’Atlantico . E’ contributo, consentitemi di aggiungere, di varia natura : da quello di valenza politica e concettuale da noi offerto in tutte le sedi appropriate a quello non meno prezioso fornito dalle nostre Forze Armate , su tanti teatri di terra e marittimi, per la stabilizzazione delle aree di crisi; a quello, infine, che trova espressione nel nostro attivo e propositivo apporto a tutte le istanze e momenti di dialogo nelle quali si sostanzia il ricco e articolato mondo associativo atlantico

Altro fattore che ci sarà certamente di supporto e incoraggiamento nell’adempimento del nostro mandato è il prestigio aggiuntivo che deriva al nostro Paese proprio dall’essere un nostro connazionale – l’attuale Presidente del Comitato Atlantico Italiano, il Professor Fabrizio Luciolli – a ricoprire per il triennio in corso ( e ci auguriamo tutti anche per il prossimo) l’incarico – dall’alto valore anche sotto il profilo simbolico – di Presidente della “Atlantic Treaty Association” . E’ Associazione dalle indiscutibili credenziali – ormai a 39..( i 29 Alleati più 10 Paesi partner) – che riunisce tutti i Comitati Atlantici Nazionali e che come sapete , sin dalla nascita nell’ormai lontano 1954, svolge opera preziosa e per molti versi insostituibile di diffusione della cultura e dei valori nei quali l’Alleanza si riconosce.

Da un’angolazione più generale, come ho avuto occasione di rilevare in altra occasione , mi sembra che la “stella polare” dell’azione dei singoli Comitati Atlantici ( e dunque, in primis … , di quello napoletano anche alla luce del rilievo crescente acquisito in questi ultimi anni dalle tematiche e delle “sfide” legate allo scacchiere mediterraneo) sia ben rappresentata dal contenuto dell’art. 2 del Trattato Istitutivo (“Trattato di Washington”).

E’ articolo purtroppo meno conosciuto di altri ma non per questo meno importante ( ancor più, ritengo , nell’attuale periodo post-guerra fredda con una Alleanza sempre più aperta ai “partenariati”, a cominciare da quelli con i nostri “vicini” della sponda sud). Esso , mi piace ricordare, così recita : “ Le Parti contribuiranno al futuro sviluppo di relazioni internazionali pacifiche ed amichevoli rafforzando le proprie Istituzioni libere, diffondendo i principii sui quali tali Istituzioni si basano e promuovendo stabilità e benessere….”.

E’ principio cardine dell’Alleanza, che dobbiamo alla lungimiranza dei “Padri Fondatori” e che pone giusta enfasi sul fattore di coesione rappresentato dagli scambi e dalla collaborazione economica : una collaborazione , nel segno di uno sviluppo condiviso, che ritengo questi ultimi sarebbero felici di vedere oggi estesa – come sta avvenendo – non più solo alle relazioni tra Alleati ma anche a quelle tra l’Alleanza nel suo complesso e i “partner” : a cominciare – dato di evidente rilievo per le attività del nostro Club atlantico – da quelli di area mediterranea.

Quanto al nostro programma di lavoro, va da sé che mi riconosco in quello approvato all’unanimità dalla nostra Assemblea in occasione della sua riunione dello scorso 18 ottobre : dal consolidamento del dialogo e dell’interazione con le strutture “atlantiche” ubicate in Campania e nel napoletano ( a cominciare dal “Joint Force Command ” di Lago Patria), con particolare riguardo all’esame delle complesse dinamiche in atto nell’area mediterranea; al rafforzamento della collaborazione, intorno a progetti condivisi, con le pertinenti Istituzioni cittadine e regionali; alla piena valorizzazione delle potenzialità insite nei Protocolli già sottoscritti con la Camera di Commercio, con la locale espressione della “Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali “ (SIOI), con l’Autorità Portuale di Sistema così come con l’Università del Sannio ( nell’auspicio che potremo interagire con un numero crescente di Atenei campani) ; all’avvio , infine, del Comitato Giovani con l’obiettivo – al quale vi so tutti giustamente sensibili – di creare un quel ponte verso le nuove generazioni indispensabile per affrontare insieme , con cognizione di causa, le criticità e le opportunità che i processi di globalizzazione in atto comportano in tutti i settori e che toccano così da vicino, e così in profondità, anche questa parte d’Italia.

Ritengo poi che un altro per così dire “storico” centro di eccellenza situato in Campania meriti adeguata attenzione da parte nostra in termini di avvio di dialogo e contatti anche su temi, con evidenti implicazioni geo-politiche, di rilievo per il futuro dell’area mediterranea: mi riferisco all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.

Il lavoro da svolgere è dunque davvero tanto . Sono certo però che , mossi da un stesso sentire e in stretto raccordo con il “Comitato Atlantico Italiano”, raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo prefissi. Vi assicuro, una volta di più, che da parte mia mi adopererò al meglio perché ciò avvenga .

Grazie ancora a Voi tutti per la fiducia concessami , e i miei più cari saluti in attesa dei nostri prossimi incontri,

Gabriele Checchia